La Pandemia da Coronavirus: i nostri doveri e le nostre responsabilità

Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 10 Aprile 2020.

Il 10 Aprile 2020, Hazrat Khalifatul Masih V (che Allah lo aiuti) ha pronunciato il Sermone del venerdì dalla moschea Mubarak, Islamabad, Tilford, Regno Unito.

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e la Surah Al-Fatihah, Hazrat Khalifatul Masih V (aba) ha espresso che per via della situazione da Coronavirus, tutto il mondo è ansioso. Sua Santità (aba) ha detto che le persone preoccupate gli hanno scritto e richiesto le sue preghiere. Le persone sono preoccupate per i loro genitori e per i loro cari con malattie pregresse, poiché sarebbero più vulnerabili al virus. Sua Santità (aba) ha detto che in realtà sono solamente confusi sulla situazione. Inoltre, facendo riferimento a queste stesse condizioni oggi in predominio, Dio l’Onnipotente ha affermato nel Sacro Corano: “e l’uomo dirà: «Che le sta succedendo? [Alla Terra]» [Sacro Corano, 99:4

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Riferendosi ad un intervento di Hazrat Musleh Maud (ra) del 1920, Sua Santità (aba) ha spiegato che in seguito all’avvento del Messia Promesso (as) ci sono stati aumenti significativi in epidemie, terremoti, carestie e uragani nel mondo. Ciò significa che il mondo è stato ammonito nell’adempiere ai diritti del proprio Dio e nell’adempiere ai diritti della Sua creazione. Questi giorni di disastri ed epidemie ci ricordano di elevare i nostri impegni verso Dio e invitare il mondo a riconoscere e pregare verso il proprio Creatore.

Sua Santità (aba) ha inoltre espresso che alcune persone dicono che questa epidemia sia un segno divino e che non c’è bisogno di prendere precauzioni o cercare una cura. Sua Santità (aba) ha chiarito che sebbene i disastri celesti e terresti sono aumentati dall’avvento del Messia Promesso (aba), noi non sappiamo se questo sia un segno specifico. Per quanto concerne i segni divini, Sua Santità (aba) ha inoltre aggiungo che questa epidemia non è come la peste che fu garantita al Messia Promesso (as) come prova della sua veridicità.

Sua Santità (aba) ha spiegato che queste sono le leggi della natura che operano durante le epidemie e le carestie, da cui nessuna comunità divina è esente. I credenti affrontano queste afflizioni con le preghiere e cercando la misericordia di Dio. Il Messia Promesso (as) ha rilevato di aver pregato per tutta la sua comunità, ma che questa è una legge della natura che sancisce che anche le persone pie saranno afflitte dall’epidemia e Dio Onnipotente le giudicherà a seconda delle loro azioni. Il Messia Promesso (as) ha inoltre spiegato questo concetto fornendo l’esempio della Jihad ai tempi del Santo Profeta (sa) e dei suoi Khulafah, dove sebbene ai musulmani fu garantita la vittoria, alcuni fra i musulmani furono anche martirizzati.

Sua Santità (aba) ha elucidato che quando occorrono catastrofi naturali, dovremmo fare del nostro meglio per adempiere ai diritti di Dio e della Sua gente. Dovremmo pregare con ansia e con passione affinché possiamo ottenere la misericordia di Dio. Sua Santità (aba) ha suggerito che ognuno dovrebbe aderire alle precauzioni raccomandate, mostrare gentilezza e compassione verso coloro che sono affetti dall’epidemia, ma allo stesso tempo di evitare rischi inutili. Sua Santità (aba) ha sconsigliato alle persone di andare a casa di altre persone senza necessità, sdraiarsi nei parchi, e che qualsiasi esercizio andrebbe fatto nelle vicinanze della propria abitazione. Sua Santità (aba) ha inoltre affermato che uno dovrebbe prestare attenzione verso qualsiasi rischio non necessario e che qualsiasi gesto contrario sarebbe un atto d’ignoranza e non di coraggio.

Sua Santità (aba) ha poi reiterato il messaggio di mantenere una pulizia estrema nelle proprie abitazioni, l’osservanza di pratiche igieniche e del mantenere i vestiti puliti. Di pari passo con la pulizia fisica, la pulizia e la purificazione del cuore sono anch’esse necessarie. Uno dovrebbe comportarsi in totale accordanza con il volere di Dio.

Sua Santità (aba) ha poi messo al corrente la necessità delle preghiere, illustrando che la preghiera è il più potente dei mezzi. Uno dovrebbe pregare con il credo e la convinzione che Dio ascolti le proprie preghiere. Pregare per sé stessi, per la propria famiglia, per la comunità e per l’intera umanità.

Sua Santità (aba) ha detto che ci sono persone, che sono negativamente colpite da questa pandemia; hanno carenza di cibo, equipaggiamento protettivo e trattamenti per la malattia. Gli Ahmadi stanno aiutando queste persone provvedendo ad aiuti alimentari e sanitari, ma sfortunatamente, durante questo sostegno umanitario, gli oppositori portano false accuse contro gli Ahmadi accusandoli di preoccuparsi di questi sostegni solo per il proprio tornaconto. Sua Santità ha detto che non bisogna preoccuparsi di tali accuse, poiché solo Dio l’Onnipotente conosce quali sono le vere intenzioni. Sua Santità (aba) ha suggerito dunque di concentrarsi particolarmente nelle preghiere; ha detto di pregare affinché Dio permetta a chiunque di testimoniare l’accettazione delle proprie suppliche.

Sua Santità (aba) ha messo in guardia gli imprenditori Ahmadi di non sovraccaricare il prezzo alle persone durante questo periodo di epidemia. Ha spiegato che ciò va contro gli insegnamenti di empatia e umanità dell’Islam. Uno dovrebbe ricercare la misericordia di Allah prendendosi cura dell’umanità.

Sua Santità (aba) ha poi menzionato la morte del Rispettabile Nasir Ahmed Saeed Sahib – un sincero servo di lunga dalla della Jama’at – che è deceduto il 5 Aprile del 2020. ‘Certamente ad Allah apparteniamo e ad Egli faremo ritorno.’ Servì sotto il Califfato di Hazrat Khalifatul Masih III (ra), Hazrat Khalifatul Masih IV (ra), ed il corrente Khilafat. Era un fiero servo dell’Ahmadiyya, lascia alle sue spalle sua moglie, un figlio ed un nipote. Era un sincero e credente devoto a vita.

Molte persone hanno scritto circa le sue qualità a Sua Santità, descrivendolo come amorevole, premuroso, affezionato, servizievole, obbediente ed un individuo estremamente onesto. Era estremamente impegnato nei suoi servizi e servì in maniera esemplare. Tra le sue tante qualità, vi era il fatto che rispettava sempre la confidenzialità degli affari della Jama’at e conferiva consigli con saggezza.

La sua umiltà era motivante, e le persone hanno detto che istruiva gli altri con amore, impegno e con le preghiere. Mostrò un rispetto riguardevole agli ospiti della Jalsa Salana e si prese ben cura di loro. Era un modello d’esempio per i devoti a vita. Servì il Khilafat fino al suo ultimo respiro. Anche quando era estremamente malato, dopo aver sofferto di infarto, la sua unica preoccupazione era quella di poter esser in grado di ottemperare al suo turno di servizio. Fu preso in cura per via del suo infarto, e fu lì che sviluppò l’infezione da Coronavirus.

Nasir Ahmed Saeed Sahib ha sempre pregato affinché Dio potesse proteggerlo dall’essere dipendente dagli altri; Dio lo trattò bene e rimase attivo fino all’ultimo giorno della sua vita. Sua Santità gli ha concesso l’onore di essere un martire e che avrebbe condotto la sua preghiera funebre in sua assenza, per via delle dovute circostanze. Infine, Sua Santità (aba) ha pregato Dio per la misericordia ed il perdono di tutti.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.reviewofreligions.org/21347/latest-summary-of-friday-sermon-10-04-2020/