Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 4 Giugno 2021.

File:Rashidun Caliphs Umar ibn Al-Khattāb - عُمر بن الخطّاب ثاني الخلفاء  الراشدين.svg - Wikimedia Commons

I Califfi Rettamente Guidati – Hazrat Umar (ra)

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e Surah al-Fatihah, Sua Santità, Hazrat Mirza Masroor Ahmad (aba) ha annunciato che avrebbe ripreso con i racconti sulla vita di Hazrat Umar (ra).

La Battaglia di Hamra al-Asad

Sua Santità (aba) ha detto che anche Hazrat Umar (ra) prese parte nella Battaglia di Hamra al-Asad, susseguitasi alla Battaglia di Uhud. Ci fu una minaccia d’attacco a Medina da parte dei Quraish. Pensarono che con questo atto, avrebbero eliminato l’Islam completamente. Quindi, quando i musulmani vennero a conoscenza della possibilità di questo attacco, rimasero svegli per sorvegliare la città di Medina. Il mattino seguente, vennero a sapere che i Quraish erano infatti nei paraggi, pianificando il loro imminente attacco. Il Santo Profeta (sa) dichiarò che tutti coloro che presero parte nella Battaglia di Uhud, avrebbero dovuto prepararsi per la battaglia. Poi, il Santo Profeta (sa) evocò Hazrat Abu Bakr (ra) e Hazrat Umar (ra) per informarli della situazione. Entrambi suggerirono che per annullare la minaccia incombente su Medina, si sarebbero dovuti dirigere verso i Quraish. Così, i musulmani si misero in marcia e si fermarono in un punto chiamato Harma al-Asad. Poiché arrivarono di sera, i musulmani passarono la notte lì, e decisero di accendere dei falò. Uno dei Quraish vede tutti questi fuochi accesi in lontananza e credette si trattasse della presenza di una grossa armata. Così, quando tornò indietro per riferirlo ai Quraish, questi decisero di ritirarsi e di tornare alla Mecca.

La Battaglia di Banu Mustaliq

Sua Santità (aba) ha detto che Hazrat Umar (ra) prese parte anche nella Battaglia di Banu Mustaliq. Questa battaglia avvenne quando le tribù di Hijaz, che inizialmente provavano simpatia per la causa dei musulmani, iniziarono a cadere in preda agli incitamenti dei Quraish. Prima ancora, ci fu la tribù dei Banu Mustaliq, che pianificava di attaccare Medina. Così, il Santo Profeta (sa) venne a comprendere che una grande armata era in attesa di attaccare. Quindi, il Santo Profeta (sa) partì con un’armata di musulmani verso la tribù dei Banu Mustaliq. Quando i Banu Mustaliq seppero dell’arrivo dei musulmani, si intimorirono; perché il loro piano era quello di compiere un’imboscata su Medina. Così, le altre tribù che supportarono i Banu Mustaliq fuggirono, non appena seppero dell’arrivo dell’armata musulmana. Tuttavia, i Banu Mustaliq erano determinati nel combattere. Il Santo Profeta (sa) sì fermò in un luogo vicino ai Banu Mustaliq chiamato Muraisi. Lì, il Santo Profeta (sa) istruì Hazrat Umar (ra) di informare i Banu Mustaliq che se avrebbero desistito dall’opporsi all’Islam, ci sarebbe stata la pace e i musulmani sarebbero ritornati a Medina. Ciò nonostante, i Banu Mustaliq rifiutarono l’offerta di pace, e iniziarono a lanciare delle frecce. Così, le due fazioni si attaccarono a colpi di freccia, in botta e risposta, finché il Santo Profeta (sa) ordinò un attacco, che risultò nell’incapacità dei Banu Mustaliq.

Sua Santità (aba) ha riferito che nella via del ritorno dalla Battaglia di Banu Mustaliq, ci fu una disputa fra due uomini, uno dei Muhajireen (i migranti di Medina) e uno degli Ansar (i nativi di Medina), ed entrambi chiesero alla gente di assistere alla loro causa. Quando il Santo Profeta (sa) disse loro che non avrebbero dovuto discutere su certe questioni. Abdulla bin Ubayy (capo degli ipocriti) era anch’egli presente, e disse che una volta tornati a Medina, l’onorevole avrebbe sovrastato il disonorevole. Hazrat Umar (ra) chiese permesso al Santo Profeta (sa) per uccidere quell’ipocrita, ma il Santo Profeta (sa) gli negò il permesso, rispondendo che altrimenti la gente avrebbe parlato di lui come uno che uccide la propria gente. Più tardi, gli ipocriti stessi si stancarono di Abdullah bin Ubayy e si rivoltarono contro di lui. Il Santo Profeta (sa) disse a Hazrat Umar (ra) di aver fermato la sua richiesta all’epoca, perché sapeva che la stessa gente che supportava Abdullah bin Ubayy gli si sarebbe rivoltata contro non appena avrebbero saputo la realtà dei fatti, e che lo avrebbero ucciso loro stessi.

Un Chiarimento Circa le Preghiere Durante la Battaglia di Uhud

Sua Santità (aba) ha detto che durante la Battaglia del Fosso, Hazrat Umar (ra) si recò dal Santo Profeta (sa) dopo il tramonto, e lo informò di non aver pregato l’Asr (preghiera del tardo pomeriggio). Il Santo Profeta (sa) rispose che anch’egli non ebbe l’opportunità di offrire la preghiera dell’Asr, e quindi la offrirono insieme, e poi offrirono la preghiera del Maghrib (la preghiera dopo il tramonto). Sua Santità (aba) ha commentato questo episodio dicendo che, vi sono diverse opinioni e racconti sul numero di preghiere che non riuscirono ad offrire quel giorno. Alcune narrazioni dicono che il Santo Profeta (sa) offrì quattro preghiere insieme allo stesso tempo. Tuttavia, il Messia Promesso (as) ha dichiarato queste narrazioni come fievoli, ed ha affermato che, infatti, solo la preghiera dell’Asr non fu offerta in procinto della scadenza del suo tempo designato.

La Partecipazione di Hazrat Umar (ra) nel Trattato di Hudaibiya

Sua Santità (aba) ha riferito che Hazrat Umar (ra) fece anche parte del Trattato di Hudaibiya. Il Santo Profeta (sa) evocò Hazrat Umar (ra) così che potesse recarsi alla Mecca ed informare i Quraish circa le intenzioni del Musulmani. Hazrat Umar (ra) espresse timore per la propria vita, perché i Quraish sapevano quanto li opponeva. Nonostante ciò, Hazrat Umar (ra) disse al Santo Profeta (sa) che se lo desiderava, si sarebbe comunque recato alla Mecca, tuttavia, il Santo Profeta (sa) rimase in silenzio. Così, Hazrat Umar (ra) di inviare Hazrat Uthman (ra), tenendo in considerazione il rispetto che i Quraish avevano per lui.

Sua Santità (aba) che una volta scritto il trattato, Abu Jandal, figlio di Suhail bin Amr, rappresentante dei Quraish, decise di fuggire verso il Santo Profeta (sa), poiché aveva accettato l’Islam, tuttavia fu torturato dai Quraish per i suoi tentativi di fuga.  Abu Jundal arrivò a Hudaibiya non appena le condizioni erano state stipulate nel trattato, dove qualunque Meccano sarebbe fuggito verso i musulmani, sarebbe tornato indietro. Quindi, Suhail bin Amr pretese che Abu Jandal fosse fatto tornare indietro. Abu Jundal pregò di non essere restituito, tuttavia, il Santo Profeta (sa) gli disse con immenso dolore che poiché avevano appena concordato i termini dell’accordo, non avrebbe potuto fermare questa richiesta.

Sua Santità (aba) disse che questo addolorò molto Hazrat Umar (ra). Chiese al Santo Profeta (sa) se fossero veritiero per davvero, e perché i musulmani dovettero subire tale disgrazia. Il Santo Profeta (sa) gli rispose che ovviamente era il vero Messaggero inviato da Dio, e come tale, era a conoscenza del desiderio di Dio per i musulmani. Allora Hazrat Umar (ra) chiese al Santo Profeta (sa) se investigò circa la possibilità di compiere l’Hajj alla Sacra Ka’aba. Il Santo Profeta (sa) rispose affermativamente, tuttavia, non specificò che sarebbe stata nell’anno corrente. Poi lo informò che, certamente, i musulmani sarebbero entrati alla Mecca per compiere il pellegrinaggio. Più tardi, Hazrat Umar (ra) disse di aver rimpianto la debolezza che fuoriuscì per via della forte emozione, e se ne pentì molto.

Sua Santità (aba) ha detto che anche Hazrat Umar (ra) fu uno dei testimoni che firmarono il Trattato di Hudaibiya. Due copie del trattato vennero create, una venne portata alla Mecca da Suhail bin Amr, e l’altra tornò con il Santo Profeta (sa) a Medina.

Sua Santità (aba) ha detto che nella strada per il ritorno, il Santo Profeta (sa) informò i musulmani dei seguenti versi:

“In verità, Noi ti abbiamo dato una chiara vittoria, così che Allah possa perdonarti le tue mancanze, passate e future, e possa completare il Suo favore su di te, e possa guidarti sul retto sentiero, e di modo che Allah possa prestarti un aiuto potente.” [Il Sacro Corano (48:2-4)]

“Allah, invero, ha adempito la visione per il Suo messaggero. Certamente, voi entrerete nella Sacra Moschea, se Allah vorrà, in sicurezza, alcuni di voi con il capo rasato e altri con i capelli accorciati, senza alcuna paura. Ma Egli sapeva quello ce voi non sapevate. Egli, in effetti, ha ordinato per voi, oltre a ciò, una vittoria che è vicina.” [Il Sacro Corano (48:28)]

Sua Santità (aba) ha detto che questi versi hanno mostrato che se i musulmani sarebbero entrati alla Mecca in quell’anno, non l’avrebbero fatto in pace. Ora, tuttavia, per via del trattato di pace sancito, i musulmani sarebbero stati in grado di entrare alle Mecca e compiere il pellegrinaggio in pace. In seguito al Trattato di Hudaibiya, ci furono alcuni Compagni (ra) non soddisfatti che si domandarono come questa potesse considerarsi una vittoria. Ad ogni modo, dopo aver sentito questi versi, la materia in questione fu abbondantemente chiara che rimasero certi della grandezza di questa vittoria.

Sua Santità (aba) ha detto che dopo che questi versi furono rivelati, il Santo Profeta (sa) convocò Hazrat Umar (ra) e gli recitò i versi, convincendolo che questo trattato, che inizialmente credeva fosse una fonte di disgrazia per i musulmani, era in verità un gran successo.

Infine, Sua Santità (aba) ha comunicato che avrebbe proseguito col sottolineare gli incidenti della vita di Hazrat Umar (ra) in futuro.

Preghiere Funebri

Sua Santità (aba) ha poi annunciato che avrebbe condotto le preghiere funebri, in assenza, dei seguenti membri defunti della comunità:

Malik Muhamma Yusuf Saleem, era l’unico Ahmadi della sua famiglia. Fu minacciato e anche incitato dalla sua famiglia a lasciare l’Ahmadiyya, tuttavia, rimase saldo e non lasciò mai la sua fede. Frequentò e si laureò alla Jamia Ahmadiyya. Servì il Terzo e il Quarto Califfo (ra) nei dipartimenti di Zood Nawisi, il quale richiedeva la trascrizione di rapporti e le registrazioni di cassette audio, e qualsiasi altra funzione richiesta dal Califfo dell’epoca. Era regolare nelle sue preghiere e nella recitazione del Sacro Corano. Amava molto il Khilafat ed instillò lo stesso sentimento nel cuore dei suoi figli. Lavorò con estrema diligenza e premura. Sua Santità (aba) ha detto di ricordarlo anche come una persona sempre immersa nel suo lavoro e come uno che ha sempre adempiuto al giuramento di devozione, senza mai presentare alcuna pretesa. Sau Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare il defunto con misericordia e perdono.

Shuaib Ahmad, un devoto a vita di Qadian. Servì la Comunità in diverse funzioni. Era regolare nelle sue preghiere, recitava il Sacro Corano ed amava molto il Khilafat. Era molto generoso ed aiutava anche i poveri. Gli sopravvivono sua moglie e due figli. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare il defunto con misericordia e perdono e permetta ai suoi figli di mantenere vive le sue virtù.

Maqsood Ahmad Bhatti, un missionario di Qadian. Servì in diverse funzioni.  Era sempre preoccupato per il suo lavoro ed era molto diligente. Anche quando era ricoverato in ospedale, era preoccupato per il suo operato. Gli sopravvivono sua madre, tre fratelli, sua moglie e tre figlie. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare il defunto con misericordia e perdono e mantenere i suoi figli sotto la sua protezione.

Javaid Iqbal di Faisalbad. Era regolare nell’offrire le sue preghiere e nella recitazione del Sacro Corano. In particolare, enfatizzava molto l’ascoltare il Sermone del venerdì e si assicurava che ognuno in casa sua lo ascoltasse a sua volta. Quando il Sermone del venerdì circolava in cassette a nastro, si recava di villaggio in villaggio con la sua bicicletta assicurandosi che tutti lo potessero ricevere. Gli sopravvivono sua madre, sua moglie, due figli e una figlia. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare il defunto con misericordia e perdono.

Madiha Nawaz, moglie di Nawaz Ahmad, un missionario in Ghana. Possedeva molte qualità elevate e fu una grande madre e moglie. Era molto paziente, anche di fronte alle difficoltà. Insegnò ai suoi figli l’amore per il Khilafat. Le sopravvivono suo marito e tre figli. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa accettare le preghiere per i suoi figli, elevare il suo stato in Paradiso, e che possa Egli trattarla con perdono e misericordia.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: https://www.alislam.org/friday-sermon/2021-06-04.html