Traduzione dell’Estratto del Sermone del venerdì da Hazrat Khalifatul Masih V (Che Allah lo abbia in gloria e lo benedica) del 25 Giugno 2021.

File:Rashidun Caliphs Umar ibn Al-Khattāb - عُمر بن الخطّاب ثاني الخلفاء  الراشدين.svg - Wikimedia Commons

I Califfi Rettamente Guidati – Hazrat Umar (ra)

Dopo aver recitato il Tashahhud, Ta’awwuz e Surah al-Fatihah, Sua Santità, Hazrat Mirza Masroor Ahmad (aba) ha annunciato che avrebbe ripreso con i racconti sulla vita di Hazrat Umar (ra).

La Premura di Hazrat Umar (ra) per i bisognosi

Sua Santità (aba) ha riferito che Hazrat Umar (ra) una volta si ha incrociato dei viaggiatori. Nell’avvicinarsi a loro, realizzò che erano una donna e un bambino, che piangevano per la fame. Hazrat Umar (ra) chiese loro se avessero bisogno di qualcosa, a cui ella rispose dicendo di avere solo acqua in bollitura. Poi, la donna disse che Dio avrebbe giudicato fra loro e Hazrat Umar (ra), per non essersi curato della loro condizione. Così, Hazrat Umar (ra) corse a prendere del cibo e lo portò con sé. Un’altra persona che lo accompagnava chiese di poter trasportare il carico al posto di Hazrat Umar (ra), ma Hazrat Umar (ra) aveva insistito nel trasportarlo da solo. Hazrat Umar (ra) allora convenne il cibo alla donna e al suo bambino. Poi, il bambino e la madre furono in grado di mangiare fino a saziarsi. La donna ripose i suoi ringraziamenti, e disse che egli era più degno di lode di Hazrat Umar (ra). Hazrat Umar (ra) disse alla donna che se si fosse recata per vedere il leader dei credenti, avrebbe trovato lì anche lui. Al che, Hazrat Umar (ra) lasciò il posto e si fermò in un punto non poco distante, dove poté osservare il suo bambino affamato, rimanendo in attesa di vedere il bambino sazio e felice.

Sua Santità (aba) ha detto che Hazrat Umar (ra) aiutava sempre i bisognosi, ma non voleva neanche promuovere la pigrizia a causa del suo aiuto. In altre parole, se qualcuno era giovane e abile, allora gli sconsigliava di chiedere aiuto. Ad esempio, una volta ci fu un giovane uomo con un po’ di farina, che però ne chiedeva ancora dagli altri. Hazrat Umar (ra) prese la farina e la diede ad alcuni cammelli, e disse all’uomo giovane che adesso avrebbe dovuto cercare la farina dagli altri. Questo per dirgli che finché aveva provviste in suo possesso, non avrebbe dovuto cercarle dagli altri. Così facendo, Hazrat Umar (ra) dimostrò di aiutare i bisognosi, ed allo stesso tempo non promosse la pigrizia e la dipendenza.

Sua Santità (aba) ha poi detto che Hazrat Umar (ra) stabilì uno stipendio per i bambini che avevano concluso il ciclo di allattamento. Una volta, Hazrat Umar (ra) vide una madre con il suo bambino che stette piangendo. Quando le chiese del perché il bambino stette piangendo, ella rispose che il bambino voleva il latte, mentre lei tentava di nutrirlo con qualcos’altro. Fece questo perché Hazrat Umar (ra) stanziò uno stipendi solo per i bambini che non venivano più allattati. Hazrat Umar (ra) chiese di che età fosse il bambino. Quando la donna gli rispose, le disse che non dovrebbe smettere di allattare il bambino. Così, Hazrat Umar (ra) fece un annuncio, dicendo che nessuno avrebbe dovuto smettere di allattare i bambini prematuramente, ed annunciò anche che lo stipendio sarebbe stato stabilito ai bambini sin dal giorno della loro nascita.

Avversione alla Pigrizia

Sua Santità (aba) ha detto che il Messia Promesso (as) citò una narrazione in cui si dice che una volta, Hazrat Umar (ra) domandò ad un uomo perché non stette più piantando piante nella terra. L’uomo disse che non lo faceva per il fatto che stava invecchiando. Hazrat Umar (ra) rispose che non ci devono essere scuse, e così aiutò l’uomo nel piantare gli alberi. Il Messia Promesso (as) citò questo incidente per mostrare che uno non dovrebbe essere pigro. Similarmente, uno non dovrebbe beneficiare meramente dai frutti piantati dalle generazioni precedenti, ma dovrebbe lasciare qualcosa anche per la generazione futura.

Sua Santità (aba) ha detto che una volta, Hazrat Umar (ra) passò davanti a una tenda dove sentì una donna lamentarsi per le pene del lavoro. Hazrat Umar (ra) corse a casa, e lo disse a sua moglie, Hazrat Umm Kulthoom bin Ali (ra). Hazrat Umar (ra) prese del cibo e Hazrat Umm Kulthoom (ra) prese i materiali necessari, e si recarono entrambi alla tenta. Hazrat Umm Kulthoom (ra) entrò nella tenda per aiutare la donna, e Hazrat Umar (ra) si sedette fuori con il marito, che non lo riconobbe. La donna partorì un bambino. Più tardi, l’uomo realizzò chi era seduto di fianco a lui, e si sentì imbarazzo. Hazrat Umar (ra) gli disse di non preoccuparsi, e gli diede dei soldi per aiutare la sua famiglia.

L’attenzione di Hazrat Umar (ra) per il Successo dell’Islam

Sua Santità (aba) ha narrato che una volta, Hazrat Umar (ra) dive un uomo che stette camminando a testa bassa. Hazrat Umar (ra) gli disse che quella era l’era delle vittorie dell’Islam. Una piccola difficoltà non avrebbe dovuto farlo disperare, anzi, avrebbe dovuto guardare alle grandi vittorie ottenute dall’Islam. Il Secondo Califfo (ra) citò un esempio in seguito alla migrazione da Qadian a Rabwah per dimostrare che uno non dovrebbe disperare dinanzi alle difficoltà, piuttosto dovrebbe considerare la ragione per cui queste difficoltà vengono sostenute.

Sua Santità (aba) ha detto che il Secondo Califfo (ra) citò un altro esempio di Hazrat Umar (ra) in cui dovette sostenere una grande difficoltà, ma che non gli importò poiché era per il bene dell’Islam. Una volta, ci fu un capitano molto ricco di nome Jabalah che era il leader delle tribù Cristiane, che più tardi si convertirono all’Islam. Una volta, si recò per il Hajj, quando un Musulmano scalzo pestò l’orlo dei vestiti di Jabalah. Su questo, Jabalah si girò e schiaffeggiò l’uomo chiedendogli se sapesse chi fosse. Un altro Musulmano intervenne e disse che essendo entrato nella religione dell’Islam, non c’è distinzione fra un ricco e un povero. Jabalah disse che non gli interessava. L’uomo Musulmano disse che se Hazrat Umar (ra) ne fosse venuto a conoscenza non l’avrebbe tollerato. Jabalah più tardi si recò da Hazrat Umar (ra) e gli chiese cosa avrebbe fatto se un uomo prominente avesse schiaffeggiato un uomo ordinario. Hazrat Umar (ra) disse che avrebbe concesso all’uomo ordinario di schiaffeggiare l’uomo prominente, poiché l’Islam non distingue tra un uomo prominente e un uomo ordinario. Sua Santità (aba) ha detto che questa era l’uguaglianza stabilita dall’Islam.

Sua Santità (aba) ha detto che in futuro avrebbe continuato a sottolineare gli incidenti della vita di Hazrat Umar (ra) nei sermoni futuri.

Preghiere Funebri

Sua Santità (aba) ha annunciato che avrebbe condotto le preghiere funebri [in assenza] dei seguenti membri funebri:

Abdul Waheed Warraich Sahib dalla Germania, ex Presidente Nazionale dell’Associazione Giovanile Musulmana Ahmadiyya della Svizzera. È morto il 12 Maggio mentre discendeva dalla scalata di successo del Monte Everest. Gli sopravvivono sua moglie, due figli e tre figlie, i suoi genitori, un fratello e due sorelle. Aveva una grande passione per il servizio della Comunità ed aiutare gli altri. Presentava anche sacrifici finanziari. Educò i suoi figli in maniera eccezionale; uno di loro studia alla Jami’a Ahmadiyya in Germania. I suoi colleghi di lavoro hanno espresso che al di là della sua professione, era una persona di elevata moralità e carattere, verso cui le persone erano attratte. Era regolare nelle sue preghiere.

Quando la sua azienda si trasferì alla Silicon Valley, gli fu offerto un lavoro lì, con provvisione completa, tuttavia, egli rifiutò per via delle sue obbligazioni e doveri nei confronti della Comunità. Più tardi, la sua azienda fu comprata da un’altra azienda Svizzera e così non dovette trasferirsi e il suo salario aumentò anche più del suo capo. Era molto gentile e premuroso. Una volta, gli venne chiese se avesse paura di fare hiking. Rispose di avere un po’ di paura, tuttavia, chiese permesso a Sua Santità (aba) sullo scalare i monti più alti del mondo e così piazzare la bandiera dell’Ahmadiyya. Sua Santità (aba) ha detto che con certezza, essendosi imbarcato in una missione virtuosa, avrebbe ottenuto il rango del martirio. Quando gli fu chiesto cosa avrebbe ascoltato durante la scalata, disse che avrebbe ascoltato i libri del Messia Promesso (as). Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah Onnipotente possa trattare il defunto con perdono e misericordia ed elevare il suo stato in Paradiso.

Amatul Noor Sahiba, moglie del Dottore Abdul Malik Shamim Sahib e figlia di Sahibzadi Amatul Rashid Begum Sahiba e Mian Abdur Rahim Ahmad Sahib. È morta a Washington, USA, il 15 giugno. Era la nipote del Messia Promesso (as), e di Hazrat Hakim Maulvi Nooruddin (ra). Gli sopravvivono due figlie. Il Suo Nikah [matrimonio islamico] fu condotto dal Terzo Califfo (ra). Servì la Comunità in diverse capacità nell’Organizzazione Ausiliaria delle Donne. Era regolare nelle sue preghiere e anche nel Tahajjud [preghiere volontarie prima dell’alba]. Suo marito è morto in un incidente e lei è rimasta vedova per 20 anni, un periodo di tempo che ha attraversato con grande pazienza e tolleranza. Era molto gentile e premurosa con gli altri, i suoi vicini e i suoi parenti. Desiderava sempre aiutare il prossimo ed era ansiosa di aiutare sapendo che c’era qualcuno di bisognoso. C’era una donna con il nome di Shakura che in un sogno vide che la casa di Amatul Noor Sahiba era alla Mecca. Quando tornò, riferì di questo sogno, e così si trasferì nella casa di Amatul Noor Sahiba per ben 18 anni. La sorella Shakura era malata e costretta a stare nel letto per otto anni. Sua Santità (aba) disse che egli stesso vide quanto lei si prese cura della sorella Shakura, e la portò anche in sedia a rotelle per incontrarlo quando era in visita negli Stati Uniti. Propagava il messaggio dell’Islam Ahmadiyyat con amore ed affezione. Era un esempio eccellente di donna, sia da giovane che da anziana. Sua Santità (aba) ha pregato affinché i suoi bambini possano progredire le sue virtuose azioni e rimanere sempre legati al Khilafat. Sua Santità (aba) ha detto che lei era estremamente legata al Khilafat, e si presentava sempre a lui con grande rispetto e umiltà. Sua Santità (aba) ha pregato affinché Allah possa trattare la defunta con perdono e misericordia ed elevare il suo stato in Paradiso.

Bismillah Begum Sahiba moglie di Nasir Ahmad Khan Sahib, ex Afsar Hifazat-e-Khaas. È morta in Germania il 14 giugno. Lascia cinque figlie e due figli. Uno dei suoi figli è il Presidente Nazionale e Missionario Incaricato della Comunità nelle Figi. Era molto premurosa e, dopo la morte del marito, ha svolto il ruolo sia di madre che di padre per i suoi figli. Sosteneva suo figlio nella sua ricerca di servire la fede e lo incoraggiava. Gli avrebbe anche consigliato di portare a casa anche i suoi compagni di classe. Sua Santità (aba) ha pregato che Allah conceda la pazienza alla famiglia, e possa trattare il defunto con perdono e misericordia ed elevare la sua posizione in Paradiso.

Col. Javaid Rusdhi Sahib del Pakistan, scomparso tempo fa. Dopo essersi ritirato dall’esercito, ha trascorso il suo tempo al servizio della Comunità a vario titolo. Era molto premuroso e amorevole e si prendeva cura anche della sua famiglia. Sua Santità (aba) ha pregato che Allah tratti il ​​defunto con perdono e misericordia.

Nota: Il riassunto non vuole sostituire il messaggio di Hazrat Khalifatul Masih V (aba). Ne considera i punti più salienti. Consigliamo dunque di prendervi il tempo necessario per ascoltare il messaggio del venerdì per beneficiare pienamente della guida illuminata di Hazoor Anwar (aba).

Alislam.it si assume la piena responsabilità per eventuali errori o problemi di comunicazione e la qualità della traduzione italiana di questa sinossi del messaggio del venerdì. La versione originale in inglese è disponibile su: Men of Excellence : Hazrat Umar ibn al-Khaṭṭāb (ra) (alislam.org)